domenica 7 dicembre 2025

Polenta donum est

Intorno al 1850, dai paesi vicino a Acqui Terme, due fratelli, Costantino e Ignazio, con la nostalgia e l'ansia nel cuore, partivano per costruire le ferrovie in Sardegna. 

La leggenda dice che avessero un paiolo per la polenta. Ma sono stati divisi in due squadre. Sembra che, nessuno dei fratelli, volesse il privilegio dell'utile pentola. 

Così presero una decisione capitale: la ruppero. Da quel giorno lo stemma della famiglia diventerà "un paiolo spezzato" con un cartiglio riportante la scritta: Polenta donum est, non ius! (la polenta è un dono, non un diritto). 



I due fratelli si fecero valere, tanto che Costantino, attraverso il direttore delle opere ferroviarie, un distinto ingegnere di Vigliano, trovò lavoro come fattore di una vasta azienda agricola nella valle del Torrente Cervo (oggi provincia di Biella). 

Costantino generò Giuseppe che fu sindaco di Vigliano nel ventennio. Poco tempo, per la verità, perché era socialista. Giuseppe generò Costante che iniziò una attività commerciale. Costante generò Giuseppe e, questo ultimo, il vostro cronista. 

Sarà per l'antico mestiere dei miei quadrisavoli che tutte le notti mi sveglio con una canto trentino in testa? Mi sono ricordato che nelle mie vene scorre sangue Aizimponero?

NB Ainzimponeri deriva "brutalmente" da Eisenbahnbauer, termine tedesco per costruttori di ferrovia...