sabato 16 agosto 2025

Ferragosto, caccia al coccodrillo

     La moglie ha deciso che le chaise longues davanti al panorama facevano troppo pensionati. Così ha telefonato alla Yulia e ha coinvolto lei e i dui disbela nella giornata. 

    Ho subito capito che era un errore grave, ma... come si fa a contraddire una che fa 5 mezze giornate di ferie all'anno? In più bisognava organizzare tragitto e attività adatte a giovani mai domi. Idea. Spacchiamo la giornata in due! 

    Questa meravigliosa estate, dominata da anticicloni africani, permette, oltre alle cene in mezze maniche nei chiostri di Oropa, molto altro: bagni ammazza nipoti nei torrenti delle Alpi Graie, senza temere ritorni di freddo o temporali. Avevo appena visto le foto della Marzia alle lame del Sessera, quindi prima stazione: Coggiola BI. 

    Temperatura acqua ottimale e ben lontana da quelle della mia gioventù. Io facevo il coccodrillo, loro, bielorussi giovani e già ricercati dal regime, i cacciatori subacquei. Uno spasso durato un'ora, avevano dimenticato la fiocina. Pranzo (leggero) sui roch.


    
Zero tempo per la digestione e trasferimento con pausa caffè e gelato. Valsesia, Varallo. La comitiva adocchia una spiaggia, piuttosto frequentata, proprio all'altezza del centro cittadino. Proviamo ad arrivarci in auto ma si rivela operazione complicata. Quindi i partecipanti iniziano a dare fiducia al vecchio capogita che batte, da 60 anni, i marciapiedi del Nord-ovest. Ho in mente un cartello stradale della valle Mastallone con indicato "SELVA" e un parcheggio adatto sia ai tronchi, sia alle auto. 

Selva di Cravagliana VC

    In poco tempo siamo lì. Sembrava Cesenatico! Nordpiemontesi e stranieri, anche un francesino con braccio ingessato fatto su nella pellicola plastica come un qualunque prosciutto cotto. Si organizzano altri giochi subacquei per un tempo interminabile. Alle 17, senza nessuna protesta, si torna a casa. 

    Risultato sulla salute dell'autista: spalla super dolorosa, annichilimento psicofisico, ipotermia notturna nonostante l'anticiclone sahariano, gorgoglii intestinali preoccupanti. Non é vero che l'importante è sentirsi giovani dentro... 

domenica 18 maggio 2025

La Compagnia di Emiliano

 

 

Ieri era San Emiliano da Vercelli. Chi era costui? Mi informo. IV/V secolo. Originario di Sostegno BI, prima di diventare uno dei successori di S Eusebio, ha passato 40 anni da eremita in cima a una montagnetta. C'è il Santuario. Non potevo resistere e ci sono andato. Parcheggio appena entrato in paese. Sapevo che l'avrei percorso tutto da valle a monte... Era per vedere l'abitato... Avevo la borraccia e volevo riempire alla prima fontana o al primo ruscello. Né fontane, né ruscelli. Quando arrivo al Santuario - strade ordinarie, dopo pista adatta a fuoristrada, poi sentiero abbastanza ruvido ma corto - trovo della gente, tutti maschi sopra 50 e un ragazzino, con decespugliatori e 100 attrezzi. Chiedo se hanno acqua. Fanno prima, mi invitano a pranzo dopo aver saggiato le mie conoscenze sul Santo. Crostino al sancarlino con acciuga, grigliata mista, colomba di Pasqua artigianale, caffè e branda. Vin e eva... Finito mi fanno vedere tutto. Dalla chiesa al coro e campanile, dalla cucina alla salle a manger invernale, camere, mega griglia in muratura, vasca acqua piovana multiuso, bivacco sempre aperto (non stra-utilizzato, penso io), gabinetto nel bosco... Teleferica per portare quanto serve per le manutenzioni e i ranci alpini. La Compagnia di Emiliano!


  Note sul percorso. Da dove ho parcheggiato - ma in auto ci si può avvicinare molto - 3 km precisi e 400 m dislivello. Il sentiero è con il fondo di sasso aguzzo e, in discesa, bisogna affrontarlo doucement.

 








 

venerdì 16 maggio 2025

Adunata Nazionale Alpini Biella 2025


Foto del mio amico (e collega) Damiano C.

 

 

domenica 20 aprile 2025

Pasqua 2025

 


Ma la Risurrezione di Cristo é di più, è una cosa diversa. Essa è, se possiamo usare il linguaggio della teoria della evoluzione, la più grande mutazione che, nella lunga storia della vita, dei suoi sviluppi, mai si sia avuta. Un salto di un ordine completamente nuovo che riguarda noi e concerne tutta la storia. 

Benedetto XVI, 15 aprile 2015

domenica 2 marzo 2025

SPQR Sono pazzi questi romani?

 Tommaso (biellese) e Chiara (di Roma) si sono sposati qualche giorno fa.


Pollone, Gallia Cisalpina, 22 febbraio 2025


Caro Tommaso, più di 2000 anni fa i nostri antenati Celti sono stati sconfitti dai Romani: ci girano ancora!

Se vincevamo noi, Biella avrebbe potuto essere Caput Mundi, invece no!

Certo non sarebbe stato facile: diceva Aldo “Tre uomini e una gamba”, come mettere 2 fisso a Inter - Taranto!


 

Però non tutti i mali vengono per nuocere: si sono tenuti Nerone, Totti e quella parlata alla Meloni.

Se Eusebio da Cagliari, nel IV secolo, non fosse stato inviato a portare il Cristianesimo nel Nord-Ovest, dove c’erano solo i nostri antenati adoratori dei roch (litolatri) e gli orsi, il vostro matrimonio non si sarebbe potuto concepire: troppa la distanza geografica e culturale. Ci sarebbero state ancora spade insanguinate.

Invece siamo qua. Quando sarete nervosi non rinfacciarle la battaglia di quei tempi, neanche 150 e fischia anni di capitale mica sfavillanti, la coda alla puttanesca o i gabbiani. Ricordati del povero Eusebio che deve aver tribulato non poco per fare “dei due un solo popolo” e per insegnarci il latino. Lingua che ci siamo sempre rifiutati di imparare. Tanto che continuiamo a usare, con un molto orgoglio, i vecchi termini: truch, verna, drùa, brën, crin, balma…

Non è un augurio ma, se proprio un giorno sarete ai ferri corti, at pudriisi ritireti sin truch, dinta na balma, cun an crin ca mangia al brën e scaudete cun al fè ad verna (ripararti su di una collina, sotto un sasso che sporge, con un maiale che mangia la crusca e scaldarti con un falò di legna di ontano). Nel frattempo i fumi del nervoso ti passeranno e potrai tornare rappacificato dalla moglie! Speriamo ti riprenda… cun qula spusa…(con l’olezzo che emanerai).

Tuo.

Kostik (amico di Obelix)

PS la moglie si dissocia dallo scritto ma vuole partecipare anche lei alla vostra festa e vi fa mille auguri!

lunedì 10 febbraio 2025

Siamo ancora qua!


 
 Punto più lontano Crevacuore, più vicino Pollone. Sempre in provincia di Biella.

Al mattino montagna. Pomeriggio lungo la direttrice Cossato-Biella. 20 farmacie, su 40 aderenti. Sveglia ore 5,30: avevo sbagliato impostare l'ora! Naturalmente ho fatto con tutta calma, al punto di arrivare quasi in ritardo all'appuntamento delle 8,20. 

Pranzo servito alle 13,15 dalla nostra amica Agostina: taiarin al sugo siciliano, calamari ripieni di merluzzo e capperi, un ombra di Malvasia. 

Arrivo a baita ore 18, meno qualcosa. 

Problemi zero! Neve pochi fiocchi. Tutti quelli che abbiamo incontrato, volontari e farmacisti, appassionati e super motivati. Più di così, se more! Alla fine, con il socio farmacista neo pensionato 67enne, ci siamo resi conto che, da 23 anni, SIAMO ANCORA QUA, EH GIÀ, EH GIÀ... CI VUOLE FANTASIA... CI VUOLE ABILITÀ... (ringraziamo la Provvidenza). 

Sentite qui dalla voce dell'autore:

 https://youtube.com/clip/Ugkx5cOQfSvl2RME7SARIpuqbPEX-HByV-s_?si=T9bsCYuBaozBm9y2



domenica 9 febbraio 2025

Dobbiaco Toblach BZ, giugno 1974

 

Da destra: Massimo Dughera - Adriano Giaretta - Costante Giacobbe

al centro la Renault 4 MILLE AVVENTURE regalo della famiglia per la maturità. Ho letto che la ripresenteranno nel corso del 2025!

 

domenica 2 febbraio 2025

Nevischio e Salvina

    

        Ieri pioviggine in pianura e nevischio sopra i 1000 m. Previsioni piatte per nord-ovest. Bicicletta sconsigliata, almeno ai vecchietti. Erano anni che mancavo dalla Salvina di Muzzano e Graglia BI. E’ vicino a casa e uno dei posti più affascinanti del Biellese. Una sella erbosa tra il torrente Janca e Elvo. Qualcosa a metà tra le cascine di fondovalle e l’alpeggio, in lingua an tramüt. 

 

         Se la so giusta, Salvina, era il posto in cui, nei secoli passati, ci si trasferiva per “salvarsi” dalle epidemie, quella del Manzoni per esempio. Solito nomen omen.


 

        Ho lasciato l’auto al Tracciolino vicino al ponte sulla Janca (950 m ca) e sono salito più o meno a quota 1200 m. Ho mangiato, al riparo, un pezzo di panettone seduto su uno sgabello a 3 gambe (taburet) piuttosto instabile.  I nomi dei fabbricati non li so. Me li farò dire da Ilves (vero figlio di questa regione), appena lo trovo.