venerdì 23 marzo 2018

Il Destino senza buonsenso

Morto nella notte lo sciatore ossolano travolto dalla valanga al Moncucco
Luciano Falcini, 67 anni, era ricoverato in terapia intensiva al Maggiore di Novara
 
Ciao Luciano, ci conosciamo da un sacco di anni: 30/35? Mi hai insegnato un bel po' di cose. Qualche anno più di me, due lauree... intelligente... curioso come una faina... vuoi mettere? Dopo la notizia della valanga ho guardato in rete, c'erano un mucchio di articoli. Li ho letti quasi tutti, poi mi è venuto in mente una roba.

C'è un piano “orizzontale”dove 2 + 2 fa sempre 4 e la velocità è lo spazio diviso il tempo. Un piano dove “vale” la matematica, la fisica e la chimica, sia sulla Terra che nel sistema solare più lontano (me l'ha detto un amico che insegna all'Università...). Un piano dove conta la scienza e la possiamo interrogare con i suoi metodi. Se dobbiamo indagare quanto crescono i pini strobi sulla Serra di Ivrea (ti ricordi le discussioni...) si chiede a chi è più pratico di noi nella ricerca, si mette in piedi un protocollo, un paio di tesisti e... possiamo dire la nostra...

Poi c'è il piano verticale. Esci di casa, giri un cantone e inciampi in una donna mai vista che diventerà tua moglie... Nasce un figlio e capisci di amarlo solo perchè esiste, anche senza il risultato di qualche test biochimico. Nonostante il lavoro e tutto che funziona, c'e' una domanda di “senso” che non ti lascia tranquillo e che ti fa entrare in chiesa, anche se non è domenica. Vai a sciare in un posto appena fuori di casa, in un pomeriggio di inizio primavera, e il Destino - che sembra non conoscere la fisica e la chimica e il buonsenso - ti incontra e ti porta con Sé.

Oramai è qualche giorno che sei lì. Se il Padre nostro è l'Eterno lavoratore, ti avranno già dato un incarico, no? Chissà come sono i boschi dell'Altissimo? Le piante le misurate con il calibro o, quando le guardi, altezza e diametro si materializzano a lato dell'occhio? E poi... sai già quanto crescono gli strobi, in Paradiso?

sabato 3 marzo 2018

Le lasagne di Gesù

Una nostra amica abita a Tokyo da 2 anni e mezzo. E' andata per seguire il  marito che lavora in estremo oriente. Ha 3 bambini, si è “impastata” nella vita della gente che ha conosciuto. Settimana scorsa – in tre messaggi WA – ci ha raccontato questo. Ho ritoccato solo la punteggiatura.

Volevo raccontarvi della visita in ospedale della mia amica giapponese,
Michiyo. E’ stata una cosa eccezionale. Sono entrata ed era seduta sul
letto che mi aspettava. Mi ha preso la mano ed ha iniziato a piangere ed
io con lei. Siamo state in silenzio per un bel po’ solo guardandoci. I suoi occhi, una fessura sottile sottile nel viso gonfio di medicinali, mi guardavano. E’ stato un silenzio pieno di parole! Poi abbiamo iniziato a parlare. Di come sta, di cosa le fanno, dell’ospedale, della sua casa, del suo viaggio a Parigi, di Tokyo, dei bambini, del tempo che lì dentro non passa mai e non sa come farlo passare… Lei non crede in niente, crede solo che tutta la vita stia finendo in quella stanza al dodicesimo piano di un centro tumori.


Quello scambio iniziale di sguardi e quel pianto mi sarebbero bastati. Ma mi sono fermata un’ora e siamo state anche tanto in silenzio sedute sul divanetto guardando fuori, la città con i suoi grattacieli sul cielo azzurro. Tornerò a trovarla la settima prossima. Tra l’altro mi ha chiesto se le portavo del cibo, perché in ospedale è cattivo. Così le chiesto cosa desiderava avere. E mi ha detto del cibo italiano, tipo lasagne. Così gliele ho preparate io, facendo la pasta in casa. Le ho fatte il meglio che potevo, come se cucinassi per Gesù…

Non vi viene da piangere? Questo è il cristianesimo. Qualcosa che viene prima della Gerarchia, della Dottrina sociale, della Teologia e della Morale, del partito dei cristiani e della dispersione dei politici cattolici. Quello che - in 200 anni - ha conquistato il mondo antico e in 2000 ha dato origine a una amicizia di una giapponese, che non crede a niente e piange, e della nostra Elena che piange con lei e le prepara le lasagne (con la pasta fatta in casa...) come fossero per Gesù.