Luciano Falcini, 67 anni, era ricoverato in terapia intensiva al Maggiore di Novara
Ciao
Luciano, ci conosciamo da un sacco di anni: 30/35? Mi hai insegnato
un bel po' di cose. Qualche anno più di me, due lauree...
intelligente... curioso come una faina... vuoi mettere?
Dopo la notizia della valanga ho guardato in rete, c'erano un
mucchio di articoli. Li ho letti quasi tutti, poi mi è venuto in
mente una roba.
C'è
un piano “orizzontale”dove 2 + 2 fa sempre 4 e la velocità è lo
spazio diviso il tempo. Un piano
dove “vale” la matematica, la fisica e la chimica, sia sulla Terra che nel sistema solare più lontano (me l'ha detto un amico
che insegna all'Università...). Un piano dove conta la scienza e la
possiamo interrogare con i suoi metodi. Se dobbiamo indagare quanto
crescono i pini strobi sulla Serra di Ivrea (ti ricordi le
discussioni...) si chiede a chi è più pratico di noi nella ricerca,
si mette in piedi un protocollo, un paio di tesisti e... possiamo
dire la nostra...
Poi
c'è il piano verticale. Esci di casa, giri un cantone e inciampi in
una donna mai vista che diventerà tua moglie... Nasce un figlio
e capisci di amarlo solo perchè esiste, anche senza il risultato di
qualche test biochimico. Nonostante il lavoro e tutto che funziona,
c'e' una domanda di “senso” che non ti lascia tranquillo e che ti
fa entrare in chiesa, anche se non è domenica. Vai a sciare in
un posto appena fuori di casa, in un pomeriggio di inizio primavera,
e il Destino - che sembra non conoscere la fisica e la chimica e il
buonsenso - ti incontra e ti porta con Sé.
Oramai
è qualche giorno che sei lì. Se il Padre nostro è l'Eterno
lavoratore, ti avranno già dato un incarico, no? Chissà come sono i boschi
dell'Altissimo? Le piante le misurate con il calibro o,
quando le guardi, altezza e diametro si materializzano a lato
dell'occhio? E poi... sai già quanto crescono gli strobi, in
Paradiso?