martedì 27 agosto 2024

La felicità "sbagliata"

Da un articolo di Massimiliano Pollini, pubblicato su Il Sussidiario.net in data 27 agosto 2024.

Così ebbe a dire Solženicyn nel discorso pronunciato nell’Università di Harvard (8 giugno1978): “Se, come sostiene l’umanesimo, l’uomo fosse nato solo per essere felice, non sarebbe nato per morire. Dato che il suo corpo è destinato alla morte, il suo compito sulla terra evidentemente dev’essere più spirituale: non un totale assorbimento nella vita quotidiana, non una ricerca del modo migliore di ottenere beni materiali […] Deve essere il compimento d’un permanente, incondizionato dovere così che il viaggio della vita possa diventare soprattutto un’esperienza di crescita morale: lasciare la vita da uomini migliori di quanto non fossimo quando iniziammo il viaggio”.

Aleksandr Solzhenitsyn

Gary Saul Morson, professore nordamericano di slavistica (Northwestern University) e critico letterario, in un suo recente, corposo articolo rievoca il monito severo dato all’Occidente dal geniale uomo di lettere sopravvissuto all’inferno totalitario comunista.

Un passo ulteriore rispetto alla riluttanza a difendere il proprio paese – precisa Morson – è il vero e proprio disprezzo di esso. Ho pensato ai moniti di Solženicyn quando ho appreso la notizia di folle che quest’anno gridavano nei campus "Morte all’America!". Per Solženicyn, questo è l’esito a cui il culto della felicità individuale, presto o tardi, necessariamente conduce. Nel far fronte alla minima frustrazione, costretti a sopportare un poco di avversità, o esposti ad un mondo di contingenza e sfortuna, coloro che sono stati educati a considerare la buona fortuna individuale come loro dovuta cercano qualcuno da incolpare. Prontamente abbracciano qualsiasi ideologia alla moda che divide il mondo in oppressi e oppressori, in buona gente innocente e in quella implacabilmente cattiva. Ma come Solženicyn notoriamente osservò in Arcipelago Gulag, la linea tra bene e male corre non tra gruppi ma "attraverso ogni cuore umano".

 Come dargli torto?

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